mercoledì 13 marzo 2013

JCVD



Jean-Claude Van Damme interpreta sè stesso, coinvolto nella causa per l'affidamento della figlia, in crisi lavorativa e a corto di soldi. Ah, e non dimentichiamoci della rapina ad una posta...

Al contrario di (praticamente tutti gli) altri film dell'attore, questo non si basa sull'azione e sui combattimenti, ma sulla recitazione, e con grande sorpresa ci si accorge che Van Damme sa recitare. E che non si chiama Van Damme, ma quello è un'altro discorso.
Certo, bello sforzo interpretare sè stessi, ma credevo che il suo specchio emotivo variasse da Sguardo-di-sfida a Calcio-rotante e invece si lancia pure in un lungo monologo. Chiudiamo un'occhio sul fatto che ogni tanto non si capisce dove voglia andare a parare, mica può ricordarsi 7 minuti di discorso senza pause qualcosa se lo dovrà pure inventare...
La storia è interessante e il film è ben girato (seppure qualche passaggio non è stato ben controllato in fase di sceneggiatura), e mediamente il livello recitativo degli altri attori è buono.
-SPOILER-
Mi è piaciuta l'idea di cominciare con la classica scena di film action (tutta in piano sequenza), per poi iniziare il film vero e proprio, ma ancora di più ho apprezzato lo svelamento graduale del ruolo di JCVD nella rapina.

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